La poesia attraversa la terra in solitudine…

Oggi tentavo di spiegare ai miei alunni che cosa è la poesia. A un certo punto ho smesso di parlare. Mentre li fissavo, ho pensato che sono quarant’anni circa che me lo chiedo anch’io. Iraida
dandelion 062
La poesia attraversa la terra in solitudine,
appoggia la sua voce sul dolore del mondo
e niente chiede
– nemmeno parole.
Arriva da lontano e senza orario, non avverte mai;
ha la chiave della porta.
Entrando si sofferma sempre ad osservarci.
Poi apre la sua mano e ci offre
un fiore o un ciottolo, qualcosa di segreto,
ma tanto intenso che il cuore palpita
troppo veloce. E ci svegliamo.

Eugenio Montejo
Caracas, 1938 – Valencia, 5 giugno 2008


13 responses to “La poesia attraversa la terra in solitudine…

  • tramedipensieri

    …la poesia è un soffio del cuore…

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  • iraida2

    …eh, difficile definirla!!
    Buona domenica!

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  • Transit

    La poesia è il morto in mezzo alla casa. E il morto nessuno lo vuole. Eppure è là, matematicamente in mezzo alla stanza più grande o comunque alla stanza più accogliente o anche nell’unica stanza possibile. Ma anche l’amore allo stato nascente e allo stesso tempo l’amore che sta morendo e muore d’inedia e nonostante ciò non muore perché non vuole porre la parola fine. Le cose e i corpi sono come calendari a cui togliere i fogli dei mesi che passano. La poesia è sia vita e sia morte, perciò ride e piange e quindi vive nelle cose e al di fuori delle cose. la poesia è fine e confine e illimitatamente vicinanza e lontananza. La poesia sono le parole che si scrivono per dare ordine al caos dei sentimenti. la poesia è un ingegnere senza laurea ufficiale. La poesia non è altro che un bambino che impara a fare i primi passi e che deve comunque buttarsi nel mondo esterno a partire dal mondo interno. La poesia è parola chiusa che la bocca non pronuncia mai. Poesia è scrittura.

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  • iraida2

    Che peccato non conoscere il tuo vero nome, Transit! d’altra parte, è vero, sei uno “di passaggio” ma il tuo commento è così denso di percezione e di pensiero, che lascia tracce profonde ed evidenti.
    Concordo, naturalmente, con tutto ciò che hai scritto, tutto! ho pensato alla “poesia totale” di Wallace Stevens ma anche alla poesia come “sesto senso” di Ana Blandiana. E si potrebbe continuare. Io semplicemente penso che sia strumento di conoscenza, scandaglio della forza e delle fragilità umane, ricerca del senso che vogliamo attribuire al nostro stare al mondo. La poesia come misura ma anche suono e cuore pulsante dell’universo.
    Annamaria

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  • gialloesse

    impossibile da spiegare, almeno per me comune mortale e nemmeno tanto intelligente. Una cosa però credo di averla capita. La poesia è il più evoluto, rapido, intelligente e sofisticato linguaggio di comunicazione : per riuscire a trasmettere ciò che la poesia dice con un verso o con due o tre parole occorrerebbero talvolta tanti e tanti libri. Non trovi ???

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    • iraida2

      Concordo pienamente!! Hai messo in evidenza la maggiore peculiarità della poesia: la sintesi.
      E a volte mi chiedo come mai la poesia abbia così pochi lettori, dal momento che, proprio per la sua immediatezza, è la forma più vicina al nostro tempo, dominato dalla brevità e velocità della comunicazione in genere.
      Un caro saluto
      Annamaria

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  • Transit

    La vita, istintivamente, ci permea alla poesia, e perciò ai sentimenti, quindi alla nascita e alla morte, al dolore e alla gioia; ma la scuola, anche suo malgrado e nella parte burocratica, un po’ come i professori di filosofia e i loro assistenti(quelli che intendono la filosofia come punteggio di un iter burocratico di pubblicazioni e carriera)ce ne allontana fin da piccoli e poi nel tempo. Al momento la poesia non è vissuta dalle masse perché esse ne hanno timore e la percepiscono come una cosa lontana. La poesia rigenera la pelle invisibile dell”anima.

    PS: Grazie per le parole che hai dedicato al mio primo commento e alla firma dietro cui mi celo. In realtà le cose sono molto più semplici. Quando registrai il mio profilo su libero.it non lo feci io, ma un mio amico e di internet, navigazione e blog ne sapevo poco. Ciò che mi interessava era la possibilità di poter scrivere. Quindi le cose sono andate in un certo modo. Pertanto non mi nascondo e non voglio dispiacerti: mi chiamo Armando Tranchino. Scelsi Transit per due motivi: Le prime quattro lettere fanno parte del mio cognome e poi pensai al verbo transitare, per cui partivo da mio cognome e dalla natura del viaggio:restare dove si è ma viaggiare, spostarsi, fermarsi, ripartire. La poesia è viaggio, movimento, terra, nuvole, aria, percezioni, sensazioni, sentimenti che lasciano tracce dentro il corpo e sulla pelle.

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  • Transit

    Puoi esserne certa, in nome della poesia, delle piccole cose della vita quotidiana e dell’accoglienza che mi doni.
    Ti abbraccio
    Armando

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