Cerco il principio del male
come da bambina cercavo i margini della pioggia.
Con tutte le forze correvo per trovare
il luogo dove
sedermi a terra a contemplare
da una parte pioggia, da una parte niente pioggia.
Ma sempre la pioggia smetteva prima
che ne scoprissi i confini
e ricominciava prima
di capire fin dove è sereno.
Invano sono cresciuta.
Con tutte le forze
corro ancora per trovare il luogo
dove sedermi a terra e contemplare
la linea che separa il male dal bene.
Ma sempre il male smette prima
che ne scopra il confine
e ricomincia prima
di capire fin dove è bene.
Io cerco il principio del male
su questa terra
volta per volta
grigia e assolata.
Ana Blandiana
Timișoara, 25 marzo 1942
12 ottobre 2013 at 9:11 PM
Pare inutile capire, cercare…dove inizia e finisce la pioggia e non solo……è un intrecciarsi continuo….
E’ invano…
Buonanotte e buon domani
ciao
.marta
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13 ottobre 2013 at 9:30 am
Sì, inutile!
Buona giornata a te, oggi, finalmente il sole!!!
A.
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13 ottobre 2013 at 9:43 PM
Deliziosa e amaramente vera 🙂
Ciao Iraida
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13 ottobre 2013 at 10:46 PM
Eh sì!
Un saluto carissimo a te!
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14 ottobre 2013 at 2:02 PM
No. Non sono d’accordo.
Non mi sento per nulla d’accordo sull’inutilità di questo tipo di domande.
Anzi, al contrario, credo proprio che soltanto chi è in grado di formulare questo tipo di domande “inutili” sia poi capace di diventare nel tempo una persona sensibile e con uno sguardo “ampio” sulla realtà.
Sono proprio le domande “inutili” a permetterci di maturare un senso etico. A sviluppare un nostro senso morale e un costante dialogo destinato ad accompagnarci per tutta la vita.
Non c’è ragazzo che maturi se non proprio attraverso una serie ininterrotta di domande apparentemente assurde e non funzionali alla vita pratica. Domande slegate da una concezione utilitaristica
Sono le domande che siamo in grado di formulare a decidere della qualità della persona che saremo in futuro.
Soltanto nel rapporto che instauriamo con il nostro sguardo sulla realtà diamo forma ad un dialogo interiore in grado di formarci come persone
Quanti arcobaleni esistono? Uno soltanto oppure uno per ogni persona che dopo la pioggia è capace di alzare lo sguardo al cielo?
Un caro saluto, affettuosamente “controcorrente”.
Carlo
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14 ottobre 2013 at 4:54 PM
Su una cosa siamo d’accordo: mai smettere di farsi domande.
E d’altra parte, l’autrice stessa di questi versi, scrive:
“..Con tutte le forze
corro ancora per trovare il luogo
dove sedermi a terra e contemplare
la linea che separa il male dal bene.”
Forse farsi domande è più importante di avere risposte. Chissà….
Ti saluto caramente.
Annamaria
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