Esco. Dopo questa sigaretta che mi cessa
in gola. A far pezzi di passi. Dal vicolo che porta
alla casa gialla. All’infrangibile aria delle finestre
incartate. Verso il mare. Vado. A far notturna
la sera. A suonarmi le dita nelle tasche. Aiuta
gli occhi una felicità inaddormentabile. Che nei
capelli sta. Come i primi viaggi alleggeriti. A far
spese di gocce per le labbra. Ribes sapore. O
sole speso a grani. Anche s’è buio. E virgola
un treno ripetuto. Da nord a qui. Per tratti.
Esclamativi.
Dorinda Di Prossimo
da Quaderno millimetrato.
dicembre 30, 2013
30 dicembre 2013 at 6:45 PM
devo leggere di più di questa Dorinda…
mi piace proprio!
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30 dicembre 2013 at 6:52 PM
Un saluto carissimo a te!
Annamaria
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30 dicembre 2013 at 10:49 PM
straordinaria!
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31 dicembre 2013 at 10:10 am
Sì! 🙂
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30 dicembre 2013 at 10:54 PM
Non so niente di questa poetessa, grazie!
Che scoperta….
grazie!
buona serata e se non ci si sente…Auguri di buon anno!
ciao
.marta
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31 dicembre 2013 at 10:11 am
🙂
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30 dicembre 2013 at 11:55 PM
Sarebbe forse il caso che noi tutti andassimo “A far notturna
la sera. A suonarci le dita nelle tasche”, per riscoprire un po’ di più, nel silenzio, noi stessi.
Che i prossimi tempi possano essere dediti alla consapevolezza ed alla voglia di coralità!
Splendida questa poesia. Anche questa, cara Iraida la conserverò tra le mie note.
Buon anno, di cuore. Lois
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31 dicembre 2013 at 10:12 am
Un saluto carissimo!!
Annamaria
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