Euridice ritornò agli inferi.
Quello che era difficile
Era il viaggio, che,
all’arrivo, è dimenticato.
La transizione
è difficile.
E muoversi tra due mondi
in modo particolare;
la tensione è molto grande.
Un passaggio
colmo di rimpianto, d’intenso desiderio,
a cui abbiamo, nel mondo,
un qualche vago accesso o memoria.
Solo per un momento
Quando il buio dell’oltretomba
si diffuse di nuovo intorno a lei
(gentile, rispettoso),
solo per un momento poté
un’immagine della bellezza della terra
raggiungerla di nuovo, bellezza
per cui lei si doleva.
Ma vivere, con l’umana miscredenza
È tutta un’altra cosa.
Louise Glück, New York 22 6 1943
4 marzo 2014 at 6:27 pm
Pavese insegna…
http://poetella.wordpress.com/2013/07/22/poetella-legge-cesare-pavese-4/
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4 marzo 2014 at 6:32 pm
E anche Rilke:
“Ormai non era più la donna bionda
che altre volte nei canti del poeta
era apparsa, non più profumo e isola
dell’ampio letto e proprietà dell’uomo.
Ora era sciolta come un’alta chioma,
diffusa come pioggia sulla terra,
divisa come un’ultima ricchezza.
era radice ormai…”
da: “Orfeo Euridice Hermete”
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4 marzo 2014 at 6:33 pm
già…
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4 marzo 2014 at 9:31 pm
Non vorrei sbagliarmi, ma anche Pavese rilesse il mito in questi termini (mi riferisco a Bufalino).
Bella poesia… Questa Gluck non la conosco, ma cercherò qualcosa.
Ciao Iraida 🙂
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4 marzo 2014 at 10:07 pm
Sì, anche Pavese, nei “Dialoghi con Leucò”.
Orfeo cercava in Euridice se stesso, ma lei non rappresentava che una stagione ormai passata e, perciò, non avrebbe avuto più senso riportarla in vita.
Davvero belle le poesie di questa poeta americana!
Un saluto carissimo!
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4 marzo 2014 at 10:21 pm
Bella davvero, anche io cercherò qualcosa di questa poetessa, grazie!
Ben ritrovata
ciao
.marta
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4 marzo 2014 at 10:24 pm
Bentornata a te!
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