Le cose in generale sono più importanti della
cosa singola, per quanto lo specifico sia estremamente
interessante. Giusto? Mentre ogni particolare
scivola dentro una botte verso le cascate del Niagara ci si potrebbe
chiedere a ragione: e questo, da dove viene?
Fino a che punto mi riguarda? Quello che indossavi
è sparito assieme ad altri concetti.
Sono appesi alla ringhiera del ballatoio della fabbrica
contro il cielo blu con alcune goffe nuvole di carta bianca
incollate sopra. Dov’è che l’est incontra l’ovest?
Al tramonto la scelta è tra due sorrisi: discreto o serio.
In questo migliore dei mondi possibili, basta.
John Ashbery, Rochester 1927
da “Syringa e altre poesie” 1999
(Traduzione di Edoardo Albinati)
John Lawrence Ashbery è considerato il più celebre e importante poeta americano vivente. Dicono che la sua sia una poesia “difficile” “volutamente complessa”, una poesia fatta di significati nascosti, di sensazioni irriproducibili. Dicono che dietro i suoi versi non sia mai possibile individuare un soggetto preciso o un tema perchè il nucleo centrale è un sentimento che prende forma in maniera imprevedibile etc. etc. etc.
Dicono anche, e questo mi è piaciuto molto, che ha sempre ricercato un genere di poesia che sia una “sfida”, una poesia che sfugga all’ interpretazione conclusiva della critica, per lasciare il lettore spiazzato ma estasiato. E in fondo, a leggere le sue poesie, al di là del senso e non senso che ognuno vi trovi, si ha l’impressione che l’unico intento del poeta sia quello di evidenziare il valore evocativo ed espressivo della parola che non si limita a spiegare il mondo ma lo costruisce dal nulla. Annamaria Sessa
24 gennaio 2015 at 8:36 pm
e la poesia non è questo? Creare… no?
Bello…
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24 gennaio 2015 at 8:49 pm
E certo!
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24 gennaio 2015 at 8:41 pm
ordinato libro…
Me stai a manna pe’ stracci!
(espressione gergale romana per dire che mi stai facendo spendere un sacco di soldi [benedetti!] in libri!)
😉
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24 gennaio 2015 at 8:54 pm
A chi lo dici!! e quanto costano !!! tra l’altro, libri di poesia è difficilissimo che si trovino in formato ebook o kindle. Mannaggia!
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24 gennaio 2015 at 9:01 pm
vero, è abbastanza complesso a volte, meno immediato di altri suoi coetanei
una sorta di sfida insomma, stimolnte
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24 gennaio 2015 at 9:08 pm
Sì, come Stevens e, per certi versi, Larkin…
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25 gennaio 2015 at 12:32 am
una memoria infantile? chissà… il testo rimane aperto. non lo conosco, mi piace 🙂
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25 gennaio 2015 at 9:33 am
Proprio così, gli interrogativi rimangono irrisolti ma quello che Ashbery scrive, senti che ti riguarda e ti emoziona.
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25 gennaio 2015 at 12:57 pm
Sono queste le persone che donano ispirazione!
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25 gennaio 2015 at 5:27 pm
Grazie, sono sempre felice che si apprezzi la Poesia!
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