Foto di Poetella
Questi sono stupefacenti: accosto
ciascuno al vicino, come se il discorso
fosse una messa in scena silente.
Dandoci stamane casualmente
appuntamento così tanto via
dal mondo quanto in armonia
con esso, io e te
siamo d’improvviso ciò che
gli alberi cercano di dirci
che siamo: che il loro mero esserci
ha significato; che potremo toccare
presto, e amare e spiegare.
E lieti di non avere inventato
noi tale grazia, ne siamo circondati:
un silenzio già colmo di rumori,
una tela su cui affiori
un coro di sorrisi, d’inverno, un mattino.
Posti in una luce sconcertante, e in cammino,
i nostri giorni indossano una tale reticenza
che questi accenti paiono la loro
stessa resistenza.
John Ashbery, Rochester 1927
da ” Certi alberi” in “Un mondo che non può essere migliore”
traduzione di Damiano Abeni, Moira Egan
Con la poesia di Ashbery è così. Tu pensi “ bene, è una poesia sugli alberi!” poi ti accorgi che lui parla di “certi” alberi. Utilizza elementi di una natura, che non abbiamo creato noi, per una riflessione sul nostro stare al mondo.
“Questi [alberi]sono stupefacenti” questi e non altri! Questi alberi, in relazione fra loro, in un mattino d’inverno, sono lì e significano qualcosa. Sono e vivono, semplicemente, in un tempo che è presente e cercano di dirci che il nostro “esser-ci” ha un significato che potremo spiegarci, non adesso e non di certo ma potremo. Dobbiamo sentirci alberi……..
La poesia di Ashbery è davvero aperta ad ogni tipo di interpretazione!!
15 febbraio 2015 at 8:10 pm
Effettivamente le mie foto ci sarebbero state proprio bene!
Questo poeta mi sta piacendo moltissimo!
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15 febbraio 2015 at 8:15 pm
Sai che c’è, se non ti dispiace, io cambio l’immagine!
Anche a me Ashbery piace molto. Non sempre è comprensibile ma è capace di suggestioni che coinvolgono parecchio.
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15 febbraio 2015 at 8:26 pm
Uh….bellissima collaborazione ragazze!!
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15 febbraio 2015 at 8:28 pm
Ti piace? 🙂
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