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Dove sei tempo passato
quando ero ubriaco senza vino
e dalla buia casa dello studente
facendo un inchino alla guardia
mi allontanavo, come Apollo, inseguito
dalle muse della facoltà di chimica.
Fermavo un taxi. Portami
dove ti pare, corri, vai.
Abbracciando con una mano Ira,
per esempio, e con l’altra,
poniamo, Olja, me ne volavo
sopra tutte le schiocchezze del mondo.
Boris Ryzhy, Chelyabynsk 1974 – Ekaterinburg 2001
…me ne volavo sopra tutte le schiocchezze del mondo.
A volte un solo verso può descrivere con tanta precisione un’esperienza umana, uno stato dell’animo, ci mette in maniera così immediata in contatto con le cose e con quello che sentiamo, che si ringrazia la Poesia per la sua essenzialità: essa ci permettere di non perderci nella generalità dei concetti e nelle astrazioni di tante, troppe parole.
10 agosto 2015 at 12:51 pm
e si…
ricordo quando anche io me ne volavo sopra tutte le sciocchezze del mondo…
Adesso, invece…
bah!
Viva la poesia.
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10 agosto 2015 at 1:05 pm
Ma sai, anche a una certa età è concesso tutto ma proprio tutto: dire e, certe volte, fare quello che ci pare!! 🙂 🙂 🙂
Un bacio, Lucia!
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10 agosto 2015 at 1:08 pm
🙂
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