L’autunno ha mari teneri, ha colori
che calme navi tagliano; cadranno
foglie e cieli sospesi per un filo.
Andare sino all’albero, sedersi,
entrare in confidenza con l’inizio
di radiche più avide e vive verso il basso.
Abbiamo accanto povere fredde cose,
bucce, bottiglie, frammenti di memoria,
più in là c’è il mare.
«L’ultima domenica», e ci trovi
ancora ansanti, il cuore
un poco stanco per la festa,
branco che più non fugge, prede
colorite dal ferro irto nel mondo
dal vino, dai fuochi solitari.
Ci vinse
questa striscia di fumo sulla terra,
fu sempre obliqua
l’ombra che ci seguí in silenzio.
Bartolo Cattafi
Barcellona Pozzo di Gotto, 6 7 1922 – Milano 13 3 1979
da “Le mosche del meriggio”
19 marzo 2016 at 3:52 pm
[…] “non c’è arrivo/ ma solo un attraversamento, pur sempre raso allo strapiombo“; questa di Bartolo Cattafì perché la trovo estremamente musicale. Poi ogni tanto appaiono piccoli […]
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