Quanto tormento per una spilla persa,
per un comune e pur utile fermaglio.
È una tragedia da nulla, di sicuro
buffa, persino
e a malapena degna della tonalità minore.
Mozart però sapeva quanto comune è il pianto
di chi ha perduto qualche minuta cosa
minuta e normale – del proprio padre un bacio
la lettera mai spedita –
che noi cerchiamo, quasi tenesse insieme
in fondo, i pezzi di una vita.
Robin Morgan, Lake Worth. Florida 29 1 1942
traduzione di Cristina Alziati e Maria Nadotti
Le cose, ” le tante, le inaudite / cose, di cui c’invaghimmo/poco a poco..” (Pontiggia) “ le cose sono nitide e hanno un’anima..” ( José Eduardo Degrazia) “Forse nel buio le cose /hanno una loro intelligenza/perché sono più di quello che siamo” (Roberto Cescon) “Dureranno di là dal nostro oblio/ e non sapranno mai che ce ne siamo andati” (Jorge Luis Borges) “Siamo come palpebre, dicono le cose,/ sfioriamo l’occhio e l’aria, l’oscurità/ e la luce” (Adam Zagajewski)
Le cose…pezzi di vita.
Quelli sopra sono frammenti di poesie pubblicate nel mio blog. Chi volesse leggerle per intero, le trova cliccando sul tag “cose”
19 marzo 2016 at 3:52 PM
[…] nipotina sul mare, l’oceano, la magia dei luoghi, della scrittura e delle fiabe. Del resto qui, oltre alla poesia di Robin Morgan riportata per intero, ci sono frammenti di altre poesie sulle […]
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