…le cose umili e complesse che compongono la vita: l’amore e la frutta lo sguardo la mano il sorriso e il canto.

Colombian farmer
Il contadino di Taškent dai denti d’oro
mi regala un fascio d’erbe con un sorriso
e mi dice con suoni che non riesco a riconoscere
qualcosa come albero falò mantice o fiume.
È un uomo semplice del centro dell’Asia
e io un sudamericano che s’è portato dietro
il suo logoro bagaglio.
Egli mi offre con le sue erbe
quest’aria così reale e così chiara
della quale si nutrono uva pesche
spezie cipolle cannella
i visi aperti verso il giorno
che si riempie delle cose umili
e complesse che compongono la vita:
l’amore e la frutta lo sguardo la mano
il sorriso e il canto.
Sono un uomo d’America e un uomo
dell’Asia che non capiscono ciò
che pronunciano le loro bocche ma conoscono
quello che non entra nelle parole
e che fa gravida l’aria quest’aria
che illumina ed avvolge
quando insieme si trovano
l’uomo dell’Asia con l’uomo americano.

Jorge Arbeleche, Montevideo 1943
traduzione Martha L. Canfield

E’ un respiro largo davanti a un campo aperto questa poesia! Ogni cosa, sulla terra, nella vita dell’uomo, ha una sacralità che prescinde l’esprimibile.
Che meraviglioso stupore!!! (Annamaria S.)


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