
là dove non sono mai stato, piacevolmente oltre
ogni esperienza, i tuoi occhi hanno il loro silenzio:
nel tuo gesto più delicato ci sono cose che m’imprigionano,
o che non posso toccare perché mi sono troppo vicine
il tuo sguardo più insignificante facilmente mi schiude
sebbene io mi sia chiuso come le dita di una mano,
tu mi apri sempre facilmente petalo per petalo come la primavera apre
(sfiorando abilmente, misteriosamente) la sua prima rosa
o se il tuo desiderio sia chiudermi, io e
la mia vita ci chiuderemo di scatto meravigliosamente, improvvisamente,
come quando il cuore di questo fiore s’immagina
la neve scendere con cautela ovunque;
niente di tutto ciò che sperimenteremo in questo mondo è pari
alla forza della tua intensa delicatezza: la cui trama
mi costringe nel colore delle sue terre,
rendendo omaggio alla morte e al per sempre ad ogni fiato
(non so cosa sia di te che chiude
e apre; solo qualcosa mi dice
che la voce dei tuoi occhi è più profonda di tutte le rose)
nessuno, nemmeno la pioggia, ha mani tanto piccole
Edward Estlin Cummings
Cambridge, 14 ottbre 1894 – North Conway, 3 settembre 1962
da “Poesie complete”
traduzione di L. D’Incà
Alcuni dicono che Cummings abbia scritto questa poesia dopo la nascita della sua bambina e ciò spiega il riferimento alla fragilità nei termini ” delicato” e “delicatezza” “nel tuo gesto più delicato ci sono cose che m’imprigionano” o nell’espressione finale “nessuno, nemmeno la pioggia, ha mani tanto piccole”. C’è, tuttavia, una forza misteriosa e magica in quella fragilità “sebbene io mi sia chiuso come le dita di una mano, tu mi apri sempre facilmente petalo per petalo come la primavera apre… la sua prima rosa” C’è qualcosa, insomma, di profondo e misterioso nell’amore che rende facile anche ciò che di più spinoso c’è nella vita.
E ho pensato allo sguardo di mia nipote Asia (nella foto) che diventa a volte così tenero e…indulgente, anche quando sono persa e prigioniera dei miei silenzi. Schiude e spariglia i miei pensieri “petalo per petalo” e mi apre” come la primavera apre… la sua prima rosa”
Annamaria S.
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sebbene io mi sia chiuso come le dita di una mano, tu mi apri sempre facilmente petalo per petalo….nessuno, nemmeno la pioggia, ha mani tanto piccole
là dove non sono mai stato, piacevolmente oltre
ogni esperienza, i tuoi occhi hanno il loro silenzio:
nel tuo gesto più delicato ci sono cose che m’imprigionano,
o che non posso toccare perché mi sono troppo vicine
il tuo sguardo più insignificante facilmente mi schiude
sebbene io mi sia chiuso come le dita di una mano,
tu mi apri sempre facilmente petalo per petalo come la primavera apre
(sfiorando abilmente, misteriosamente) la sua prima rosa
o se il tuo desiderio sia chiudermi, io e
la mia vita ci chiuderemo di scatto meravigliosamente, improvvisamente,
come quando il cuore di questo fiore s’immagina
la neve scendere con cautela ovunque;
niente di tutto ciò che sperimenteremo in questo mondo è pari
alla forza della tua intensa delicatezza: la cui trama
mi costringe nel colore delle sue terre,
rendendo omaggio alla morte e al per sempre ad ogni fiato
(non so cosa sia di te che chiude
e apre; solo qualcosa mi dice
che la voce dei tuoi occhi è più profonda di tutte le rose)
nessuno, nemmeno la pioggia, ha mani tanto piccole
Edward Estlin Cummings
Cambridge, 14 ottbre 1894 – North Conway, 3 settembre 1962
da “Poesie complete”
traduzione di L. D’Incà
Alcuni dicono che Cummings abbia scritto questa poesia dopo la nascita della sua bambina e ciò spiega il riferimento alla fragilità nei termini ” delicato” e “delicatezza” “nel tuo gesto più delicato ci sono cose che m’imprigionano” o nell’espressione finale “nessuno, nemmeno la pioggia, ha mani tanto piccole”. C’è, tuttavia, una forza misteriosa e magica in quella fragilità “sebbene io mi sia chiuso come le dita di una mano, tu mi apri sempre facilmente petalo per petalo come la primavera apre… la sua prima rosa” C’è qualcosa, insomma, di profondo e misterioso nell’amore che rende facile anche ciò che di più spinoso c’è nella vita.
E ho pensato allo sguardo di mia nipote Asia (nella foto) che diventa a volte così tenero e…indulgente, anche quando sono persa e prigioniera dei miei silenzi. Schiude e spariglia i miei pensieri “petalo per petalo” e mi apre” come la primavera apre… la sua prima rosa”
Annamaria S.
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2 commenti | Tag: Asia, Edward Estlin Cummings, Poesie commentate, poeti americani | Pubblicato in: tutti gli articoli