
La deserta stagione
nell’acqua dei cortili
le sue gioie scompone
precipita dai clivi.
Verso i monti delle alpi
torna azzurro ed assenzio
di venti, torna ai campi
la sagra del silenzio.
E il tuo freddo rimpianto
sta sui vacui confini
contro il porpureo vanto
dei mosti e dei giardini
mentre l’astro crudele
dalle attardate sfere
rigèrmina e fedele
cresce nel suo potere.
Sigillo augusto, degna
fine, voto profondo,
spada che a morte segna
per sempre il cielo e il mondo,
delle tenebre alunno
che impietrisci l’aurora!
Nell’ombra dell’autunno
il chiuso bosco odora.
Andrea Zanzotto.
Pieve di Soligo 10 ottobre 1921, Conegliano 18 ottobre 2011
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Oggi piove una pioggerellina leggera
sottile e silenziosa.
Nel pomeriggio, dal giardino
salivano profumi legnosi,
misti alle fragranze degli alberi di limoni
degli aranci e del rosmarino.
Ho cercato una poesia in un vecchio libro e
ancor prima di leggerla,
è come se quelle piste
di righe e spazi bianchi
mi chiedessero
“che cerchi?”
Ad alta voce ho risposto
“l’autunno scorso
e quello prima
e quello di due anni fa
e indietro ancora, i numerosi autunni
persi nella mia memoria
e nel passato,
il mio passato”
Annamaria Sessa
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Assenzio
La deserta stagione
nell’acqua dei cortili
le sue gioie scompone
precipita dai clivi.
Verso i monti delle alpi
torna azzurro ed assenzio
di venti, torna ai campi
la sagra del silenzio.
E il tuo freddo rimpianto
sta sui vacui confini
contro il porpureo vanto
dei mosti e dei giardini
mentre l’astro crudele
dalle attardate sfere
rigèrmina e fedele
cresce nel suo potere.
Sigillo augusto, degna
fine, voto profondo,
spada che a morte segna
per sempre il cielo e il mondo,
delle tenebre alunno
che impietrisci l’aurora!
Nell’ombra dell’autunno
il chiuso bosco odora.
Andrea Zanzotto.
Oggi piove una pioggerellina leggera
sottile e silenziosa.
Nel pomeriggio, dal giardino
salivano profumi legnosi,
misti alle fragranze degli alberi di limoni
degli aranci e del rosmarino.
Ho cercato una poesia in un vecchio libro e
ancor prima di leggerla,
è come se quelle piste
di righe e spazi bianchi
mi chiedessero
“che cerchi?”
Ad alta voce ho risposto
“l’autunno scorso
e quello prima
e quello di due anni fa
e indietro ancora, i numerosi autunni
persi nella mia memoria
e nel passato,
il mio passato”
Annamaria Sessa
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2 commenti | Tag: Andrea Zanzotto, assenzio, autunno, inconscio, La poesia per me, memoria, passato, Poesie commentate, poeti italiani | Pubblicato in: tutti gli articoli