Mi ha assalito un’acre nostalgia,
come la gente d’una vecchia foto che vorrebbe
tornare con chi la guarda, nella buona luce
della lampada.
In questa casa, penso a come l’amore
in amicizia muta nella chimica
della nostra vita, e all’amicizia che ci rasserena
vicini alla morte.
E quanto è simile ai fili sparsi la nostra vita
che piú non sperano di tessersi in altro ordito.
Giungono dal deserto voci impenetrabili.
Polvere che profetizza polvere. Passa un aereo
e ci chiude
sotto la lampo di un grosso sacco di destino.
E il ricordo di un viso amato di ragazza
trascorre per la valle, come quest’autobus
notturno: molti
finestrini illuminati, molto viso di lei.
Yehuda Amichai
Würzburg, 3 2 1924 – Gerusalemme, 22 9 2000
da “Poesie”
traduzione di Ariel Rathaus
Strofe in fondo alla via
La strada è bellissima – disse il ragazzo
La strada è assai faticosa – disse il giovane
La strada è molto lunga – disse l’uomo
Il vecchio si adagiò sul ciglio della strada.
Un tramonto d’oro e di rubino gli colora la canizie
L’erba brilla ai suoi piedi, rugiada della sera
L’ultimo uccello del giorno canticchia sopra la sua testa:
ti ricordi ancora quanto era bella, faticosa e lunga, la strada?
Leah Goldberg,
Königsberg, 29 maggio 1911 – Gerusalemme, 15 gennaio 1970
da Antologia (1970)
traduzione di Sarah Kaminski ed Elena Loewenthal
Ogni stadio del nostro cammino, lungo il corso della vita, comprende quello successivo, senza che nulla noi perdiamo. Così, l’uomo con i capelli bianchi non deve guardare indietro, perché la gioventù e l’età adulta sono dentro di lui, la vecchiaia le comprende tutte.
Share this:
Mi piace:
Lascia un commento | Tag: Leah Goldberg, Poesie commentate, poeti israeliani | Pubblicato in: tutti gli articoli