Insegnaci a contare i nostri giorni:
quelli che abbiamo avuto,
quelli che ci rimangono.
Giorni attesi, giorni sprecati.
Quelli annoiati, quelli incompresi.
Le nostre albe assonnate,
gli indaffarati mattini.
Sere di baci. Notti fugaci.
E carezze, e tristezze.
Insegnaci a contare i minuti,
a non perderli. Vissuti,
da vivere: minuti così brevi
che riempiamo di niente
e di gente, di cose e pensieri
per farli durare fino a un’ora.
Lasciaci ancora tornare ai nostri ieri,
progettare i domani: e rimani,
rimani nel tempo che viviamo,
nel momento che siamo.
Alida Airaghi, Verona 1953
da “Frontiere del tempo”
Preghiera
Dio delle libellule, delle falene,
dei picchi e delle civette,
Dio dei lombrichi, degli scorpioni,
e degli scarafaggi da cucina,
Dio che hai insegnato a ciascuno qualcosa
e sai in anticipo che cosa accadrà a ciascuno,
darei qualsiasi cosa pur di capire che cos’hai provato
quando hai stabilito le proporzioni
dei veleni, dei colori, dei profumi,
quando hai posto in un becco il canto
e in un altro il gracchio,
e in un’anima il crimine e in un’altra l’estasi,
darei qualsiasi cosa soprattutto pur di sapere
se hai avuto rimorsi
nel trasformare alcuni in vittime e altri in carnefici,
ugualmente colpevole nei confronti di tutti
perché hai messo tutti
di fronte al fatto compiuto.
Dio della colpevolezza di aver stabilito da solo
il rapporto tra il bene e il male,
la bilancia a fatica mantenuta in equilibrio
dal corpo insanguinato
del figlio che non ti assomiglia.
Ana Blandiana, Timișoara, 25 marzo 1942
da “La mia patria A4” Nuove poesie
Traduzione di Mauro Barindi.
E’ diretto e commovente questo dialogo dell’essere umano con la divinità.
Una preghiera che si trasforma in una riflessione drammatica sulle contraddizioni e la fragilità del mondo, sul significato o assenza di significato dell’universo intero.
Da una parte un creatore ritenuto “colpevole” di aver deciso, da solo ed inspiegabilmente, come distribuire nel mondo il bene ed il male, dall’altra l’inquietudine e i dubbi di un’umanità che si pone domande sul mistero della creazione e che non sa, d’altra parte, placare l’innata nostalgia del divino.
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2 commenti | Tag: Ana Blandiana, Dio, Poesie commentate, preghiera | Pubblicato in: tutti gli articoli