E’ questa l’ora che amo: l’ora intermedia
né di qui né di là della sera.
L’aria in giardino ha il colore del tè.
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E’ questo il momento in cui lavoro meglio,
salgo le scale in due stati d’animo,
in due mondi, portando stoffa o vetro,
lasciando giù qualcosa,
prendendo con me qualcosa che avrei dovuto lasciare giù.
L’ora del cambiamento, della metamorfosi,
delle instabilità che mutano forma.
Il mio momento del sesto senso e della seconda vista
quando nelle parole che scelgo, nei versi che scrivo,
loro mi appaiono davanti come visioni:
donne di lavoro, di piacere, della notte,
vestite di seta del color della stufa, di pizzo, di nulla,
con aghi da ricamo, con libri, con gambe spalancate……
Eavan Boland, Dublino 24 9 1944
da “The Journey”” in Tempo e violenza. Poesie scelte
traduzione di Giorgia Sensi e Andrea Sirotti
24 agosto 2015 at 7:17 PM
grazie, davvero profondo. I cambiamenti come allegoricamente dicono i colori , sempre diversi, di quegli abiti appesi…
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25 agosto 2015 at 8:07 am
Grazie a te per esserti fermato!
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24 agosto 2015 at 7:37 PM
stupenda!
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25 agosto 2015 at 8:09 am
E’ stata una gran scoperta, per me, questa poeta!
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24 agosto 2015 at 8:34 PM
Bella!…….L’aria in giardino ha il colore del tè.
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25 agosto 2015 at 8:40 am
In questa raccolta ci sono poesie che ispirano atmosfere particolari!
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25 agosto 2015 at 1:19 PM
ordinato libro…
Grazie amica…
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